Intervista a Davide Kristof Acs degli iLLacrimo
a cura di
Ester Coppola
1) Da cosa deriva il nome della vostra band?
D. Il nome della nostra band, nasce in una notte d’inverno… avevamo già registrato dei brani, mi portavo dentro la carica emotiva delle nostre melodie, delle nostre parole ma non avevamo ancora un volto. Testi in inglese, testi in italiano, quindi? Che direzione prendere? Alla fine ho optato per il latino, cosiderato che in entrambe le lingue, si pronuncia e si legge nello stesso modo! iLLacrimo significa piangere, la nostra musica è piena di riferimenti alle lacrime, possano essere dolci o salate, l’immagine perfetta di ciò che siamo.
2) Come si è formato il gruppo?
D. Io e Federica ci conosciamo dai tempi della scuola, oltre 10 anni fa. Ci siamo ritrovati nell’estate del 2012 perchè stavo scrivendo alcuni brani, le ho chiesto se fosse interessata a collaborare con la sua splendida voce; agli inizi del 2013 abbiamo cominciato a cercare gli altri elementi e da li sono nati gli iLLacrimo.
3) Avete esordito con “Non Credi”, testo alquanto romantico e pacato rispetto al nuovo singolo “Chains In The Cold”, ci saranno altre canzoni più “dolci” nel vostro EP d’esordio in uscita nel 2015?
D. Nell’ep si trova un altro brano ancora più intimo e, come dici tu, dolce, in cui il piano è il protagonista, un pezzo sofferto che speriamo possa toccare gli animi delle persone. Posso dirti che Chains è in assoluto il più pesante dell’intero Ep.
4) Sempre a proposito del nuovo singolo “Chains In The Cold”: quanto è congelata la nostra società secondo voi? Siamo schiavi di chi e come si fa ad uscirne?
D. “Chains in the Cold”in origine l’ho scritta pensando alla Rivoluzione Russa degli inizi del 1900, ma purtroppo la storia ci insegna che l’essere umano per natura tende a voler “sovrastare” il suo prossimo, portando appunto ad azioni di sangue. La nostra società è da sempre gelida, indifferente, infatti l’eccezione è rappresentata, purtroppo, da persone che si aiutano, che tendono la mano verso il prossimo. Ci stupiamo più per queste cose che non dell’ennesimo omicidio.
5) Perché avete scelto il metal per esprimervi?
D. Non credo che gli iLLacrimo siano metal; Chains è indubbiamente un pezzo “duro”, è nato per raccontare un concetto forte, violento, ed il genere musicale lo rispecchia, ma gli altri brani dell’ep penso si allontanino dal brano Heavy Metal, e dal vivo, spero tu possa ascoltarci prima o poi, vedresti che è difficile farci rientrare nel genere in oggetto.
6) Perché le vostre canzoni e in genere nel metal sono così malinconiche? Volete scuotere le coscienze o soltanto far constatare a chi vi ascolta in che mondo lugubre viviamo?
D. La risposta per me è che quando scrivo, l’ispirazione mi nasce il 90% delle volte a seguito di esperienze, sensazioni, avvenimenti, ricordi legati alla malinconia e, amando le tonalità minori, si sposa perfettamente con il mio senso interiore. Certamente questo aspetto ci può legare alla scena metal, legata ad un immaginario più oscuro e decadente, che ad esempio a quella rock, con il suo concetto di divertimento legato al classico “sex, drugs and rock ‘n’roll” . Diciamo che la nostra per cosi dire “tristezza” è più figlia di un nostro gusto musicale. Non siamo dei “vecchi” Emo, haha!
7) Curate molto gli abiti di scena. Ricorrenti sono il nero e il rosso= tenebre e sangue. Sempre vivo l’accostamento esoterico. Infatti, quando si parla di metal non si sfugge dall’abbinare questo genere di musica con la sregolatezza di quanti si avvicinano a questo “mondo” . Il parallelismo tra le droghe pesanti, quali cocaina ed eroina, con le sette sataniche e ai loro riti tenebrosi. Cosa ne pensate a tal proposito?
D. Nessuno nella band è mai entrato in contatto con questi aspetti “estremi”, la nostra cura scenografica è più figlia dell’immaginario teatrale di Alice Cooper, o di una certo filone orrorifico. Certo è che avere pregiudizi, in questo caso abbinare di forza un genere musicale, con droghe, sette sataniche, è un forte segnale di superficialità; posso dirti che sono crescuito con band quali Sodom, Megadeth, Pantera, Cannibal Corpse, e non mi sono mai drogato ne ho mai sacrificato qualche vergine a Lucifero.
8) Il romanzo di Lukas Boos “Il Respiro di Satana” tratta proprio delle Bestie di Satana sotto una veste romanzata. Cosa ne pensate di questi ragazzi che si spingono al limite della vita umana?
D. Penso siano solo ragazzini viziati che si nascondono dietro concetti che nemmeno conoscono. La tristezza è quando a farne le spese sono terzi, come purtroppo è successo con le Bestie di Satana.
9) Sto organizzando insieme al direttore della rivista Il Dialogo Giovanni Sarubbi una tavola rotonda dal titolo “Incontro /Scontro= Religioni a confronto – L’affermazione del proprio Io sul proprio Dio”. Cosa ne pensate di chi utilizza la religione per affermare il proprio Io?
D. Mi riattacco alla risposta di prima: ogni persona che usa come scusa argomenti del genere per dimostrare una sorta di superiorità verso gli altri, è semplicemente un essere ignorante che parla come un bambino delle elementari che vuole dimostrare di avere il pisello più lungo degli altri.
10) Cosa pensereste se qualcuno vi facesse una proposta per inserire le vostre canzoni in un film horror?
D. Dove devo firmare??hahaha
11) Sogno nel cassetto.
- Vivere grazie alla mia musica. Non rincorriamo il successo, ma poter vivere grazie a ciò che ami penso sia la realizzazione di un sogno
Videoclip “Chains in The Cold”
Video clip Non credi
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