Intervista ai La Griffe
a cura di Ester Coppola
1.Perché La Griffe?
Eravamo alla ricerca di qualcosa che desse un’idea di eleganza, La griffe suonava bene, lo sentivamo nostro, con convinzione.
2. Da cosa scaturisce Hypno-pop? Volete ipnotizzare tutti con la vostra musica?
Concettualmente si. Crediamo che i loop ossia i suoni o le parti vocali che si ripetono con frequenza all’interno del brano siano essenziali per entrare in contatto con le precise atmosfere che la canzone o la musica vuole comunicare. E’ un aspetto che curiamo molto, tanto da caratterizzarne il genere, chiamare l’album d’esordio con questo nome è stata una felice intuizione di un nostro caro amico.
3.“Deserto” nella canzone viene ripetuta la frase “…speri che niente ritorni come conoscevi…”, per chi o per cosa tornereste indietro?
Quasi per nulla. Il nostro è stato un percorso bello con la band precedente (Controverso) che ci ha portato fino a quello che sono diventati i La Griffe. La citazione vuole proprio descrivere la bellezza di una novità, che si porta dietro anche gli sbagli del passato, così da essere più solida e reale, proiettata al futuro.
4.“…confonde la vita e tremi, confonde le acque e anneghi, non c’è via di fuga…”, avete cercato di fuggire dall’amore?
No, non lo facciamo mai, nessuno di noi tre. Nei testi delle canzoni traspare questo sentimento, quasi ovunque, ma è contaminato da quello che poi inesorabilmente è la realtà , è proprio quel momento che cerchiamo spesso di descrivere.
5.L’amore è indescrivibile. “…arrivano risposte per le domande nascoste nelle nostre teste, si accendono le zone oscure, spengono le paure…” . Qual è la più grande follia fatta per amore?
Max in questo è maestro, innumerevoli le sue maratone in auto per centinaia di chilometri anche solo per un bacio.
6.In “Non ti girare” canzone remixata da Crisafulli, come in “Deserto”, si afferma che non si deve guardare indietro mai. Non credete che per affrontare il futuro in modo migliore si debba anche volgere lo sguardo al passato?
Si, assolutamente. Quella frase vuole esprimere qualcosa di positivo dalla sua durezza. Il passato è quasi sempre nel bene e nel male qualcosa di bello. Ogni cosa che passa è nostalgia.
7.In “ Gli occhi altrove” “…il silenzio sgomita sottovoce, ma non servono parole per poterlo ricordare…”, in questo mondo, secondo voi, ci vorrebbero meno parole per vivere con meno contrasti e meglio?
Si, decisamente. Alla fine le cose sono abbastanza semplici, basta essere sempre onesti con se stessi e dirsi sempre la verità.
8.“Nel cuore le parole si sciolgono da rime in frasi…” perché proprio in questo giovedì qualunque? Scelto perché intermezzo settimanale?
No, il giorno è mirato. Il brano è stato concepito proprio di giovedì, con tante nubi in cielo sul terrazzo di un palazzo a Trastevere, come cita la canzone. Inoltre il giovedì è un giorno speciale, è come se fosse accogliente, Altrove è un pezzo da giovedì.
9.Costruire grattaceli per proteggerci da ciò che accade attorno a noi e che non vorremmo vedere, vorremmo chiudere o purtroppo chiudiamo gli occhi, dovremmo essere meno indifferenti?
L’indifferenza spesso è figlia dell’ignoranza. Bisognerebbe essere più attenti, è sottile ma diverso. Bisognerebbe dare sempre il giusto valore alle cose, solo così quello che a noi sarà indifferente non sarà nocivo per la società.
10.“Where are you going”. Dove vogliono arrivare i La Griffe?
Ovunque in alto. Un alto fatto di qualità, di qualcosa che sia vero, credibile, emozionante.